Dal Blog di Fermare il Declino su Huffington Post Italia
Un sincero grazie a Beppe Severgnini che con il suo fondo "La generazione trasparente" sul Corriere della Sera ha contribuito ad innalzare finalmente il dibattito elettorale su temi concreti e rilevanti: disoccupazione giovanile al 37% e 28% di emigrazione nella fascia di età dai 15 ai 24 anni! Sono numeri drammatici!
Sono numeri che parlano di speranze deluse e di sacrifici vanificati. Perché puntare sull'istruzione se poi avrò una possibilità su tre di rimanere disoccupato o sotto-occupato? L'occupazione dei giovani è stata sin dall'inizio uno dei temi portanti delle proposte di FARE. Una voce, quella di FARE, che si diffonde nei circoli, nei gazebo e nei social media, perché TV e carta stampata, come lucidamente sottolinea Severgnini, sono vittime (consenzienti) della bulimia mediatica dei soliti noti protagonisti dell'attuale declino dell'Italia, e di alcuni improbabili guaritori.
Livelli così intollerabili di disoccupazione giovanile sono l'effetto di molte cause, al di là della crisi economica. Sono cause sistemiche, aggravate dalla crisi, ma ben note agli osservatori dotati di onestà intellettuale. Da un lato, la ben nota ingessatura del mercato del lavoro riduce fortissimamente l'offerta lavorativa e la capacità di assumere giovani promettenti. Ma soprattutto si è fermato il principale ascensore sociale e motore economico, quello costituito dalla competenza e dal merito.
Questi due grandi motori, che funzionano molto bene nei paesi dove i nostri giovani emigrano e trovano lavoro e soddisfazione, sono stati bloccati dai lacci dei gruppi di interesse, dai sindacati e da quei partiti politici che eliminando la competizione, proteggono chi ha un lavoro, a danni di chi un lavoro non lo ha.
Un ascensore funziona in salita, ma anche in discesa. Non c'è posto sopra, perché gli occupanti del piano di sopra non non scendono. Cosa si dovrebbe fare? Licenziare per far posto ai giovani? Licenziare no, ma ristrutturare e riconvertire certamente si! Un bella "employment review" in cui si misuri con chiarezza quali sono le necessità, se esse vengono coperte, se le abilità di chi è già impiegato non siano necessarie in altre posizioni e magari con altre retribuzioni. Perché un giovane promettente dovrebbe rimanere disoccupato, mentre un adulto ormai demotivato rimane in una posizione che richiede ben altro impegno? Noi vogliamo FARE una società aperta, che premi il merito e la capacità, una società in cui i nostri giovani siano in grado di sviluppare i propri talenti.
Disse John F. Kennedy: "Felicità è la possibilità di poter sviluppare al meglio il proprio talento". Noi vogliamo non solo creare occupazione per i nostri giovani, vogliamo un paese in cui i loro talenti possano svilupparsi in pieno e verso direttrici che non saremo noi, bensì loro, a decidere.
Mario Strazzabosco, candidato al Senato in Lombardia, Fare per Fermare il declino
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