mercoledì 16 gennaio 2013

Carceri che scoppiano


Pubblicato: Mer, 16/01/2013 - 09:45  •  da: Alberto Saravalle
Ansa nazionale
Carceri che scoppiano. A pochi giorni dalla condanna della Corte europea e nella civilissima Lombardia.
"Cosa traiamo dall'allarme lanciato dal procuratore generale di Milano Edmondo Bruti Liberati? Che se il male è così incancrenito è perché mai nessuno ha voluto vederne la causa per curarla". E' la reazione di Alberto Saravalle, candidato alla Camera con Fare per Fermare il declino di Oscar Giannino.
"Avere nelle carceri lombarde 9.307 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 6.051 posti ci dice che è il momento di agire per modificare la carcerazione preventiva considerandola per quello che deve essere: una misura estrema e non la prassi, distinguendo tra gli indagati realmente pericolosi per la società e quelli che non lo sono. Perché non usare ad esempio i braccialetti elettronici diffusi in alcuni Paesi esteri?".
Su 9.307 detenuti presenti nei 19 istituti di pena della Lombardia, circa 3.998 sono stranieri e solo 84 persone sono in semilibertà. In attesa di giudizio risultano 3.746 detenuti mentre sono 5.270 i condannati definitivi. E il dato nazionale è ancora più inquietante: delle 66.685 persone detenute a fine ottobre il 40,1% non sconta una pena definitiva (la media nei Paesi del Consiglio d'Europa è del 28,5%).
"Troppi sono i detenuti in attesa di giudizio, spesso per periodi troppo lunghi, a causa delle lentezze della nostra macchina giudiziaria. Non si può continuare così. L'argomento è scomodo, ma va detto che spesso ad affollare le carceri sono i detenuti per piccoli reati, mentre i grandi crimini - finanziari e non - spesso sfuggono alla giustizia. La colpa? L'abbassamento dei termini di prescrizione e l'abolizione di reati come il falso in bilancio sono soltanto un esempio", conclude.

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