A sentire gli azzeccagarbugli e gli arruffapopolo che affollano le televisioni sembra che fermare il declino del nostro paese sia questione complicata, estremamente problematica e quasi impossibile da risolvere.
Io credo che ci siano tre cose semplici da FARE che tutti possono comprendere e alle quali tutti possono contribuire.
Le tre cose possono essere così riassunte:
- Ridimensionare lo stato Cattivo
- Liberare le energie compresse
- Aggiustare le regole sbagliate
Il punto 1 è quello che fa più paura, perché chi è in malafede e vuol difendere la condizione disastrata esistente, sostiene che per realizzarlo occorre punire i più deboli.
E’ vero esattamente il contrario.
E’ lo stato cattivo che punisce i più deboli e impedisce allo stato buono lavorare per il bene comune.E’ quello che consuma oggi lasciando alle generazioni future il conto da pagare.Che usa i soldi pubblici per comprare consenso per la casta politica.
Che spreme i contribuenti onesti per sussidiare quelli disonesti.
Lo stato cattivo punisce i più deboli perché funziona male, non gli fornisce i servizi essenziali al corretto funzionamento della società e li obbliga a sostenere costi aggiuntivi per ottenere quello che negli stati civili è ritenuto ovvio e normale.
Lo stato cattivo impiega così tanto tempo a fare giustizia che chi non può permettersi di aspettare rinuncia a far valere le proprie ragioni. Usa le tasse dei poveri per dare l’università sottocosto ai figli dei ricchi.
Lo stato cattivo è costretto a punire i contribuenti onesti perché non è capace di far pagare le imposte ai disonesti. Ostacola l’operato dello stato buono distruggendo gli incentivi a far bene per i tanti che nella pubblica amministrazione hanno ancora voglia di FARE.
Lo stato cattivo opprime i produttori di alcune regioni per sussidiare i parassiti di altre danneggiando tutto il territorio nazionale.
Il punto 2 significa che gli ingredienti per crescere ce li abbiamo già e che finora è stata usata la ricetta sbagliata. Significa che le donne e i giovani, non hanno bisogno né di quote né di sussidi, ma è sufficiente che le barriere che ne ostacolano l’accesso al mondo del lavoro siano rimosse per liberare tutto il loro potenziale.
Significa che la crescita non può venire dagli investimenti di uno stato che ha dato ampia prova di spendere male le risorse a disposizione. Che la concorrenza non porta solo prezzi più bassi e libertà di scelta, ma che attraverso un maggiore riconoscimento del merito costituisce il maggiore ascensore sociale che si conosca.
Significa che tutelare i lavoratori invece dei posti di lavoro è l’unico modo per non lasciare nessuno indietro.Che la formazione deve essere utile e arricchire chi la riceve, non fornire un lavoro protetto a chi la eroga.
Il punto 3 vuol dire che le regole sbagliate influenzano il comportamento delle persone.
Che se è troppo complicato rispettare la legge, nessuno è sicuro di riuscirci completamente a tutto vantaggio di chi la piega ai propri interessi. Che le leggi scritte per favorire pochi, quasi sempre finiscono per danneggiare tutti gli altri.
Il punto 3 vuol dire che non si può essere al tempo stesso arbitro e giocatore.
Che se è troppo complicato rispettare la legge, nessuno è sicuro di riuscirci completamente a tutto vantaggio di chi la piega ai propri interessi. Che le leggi scritte per favorire pochi, quasi sempre finiscono per danneggiare tutti gli altri.
Il punto 3 vuol dire che non si può essere al tempo stesso arbitro e giocatore.
Che la trasparenza consente a tutti di vigilare su tutto risolvendo il problema di chi custodisce i custodi. Che più sono semplici le leggi è più sono facili da rispettare e soprattutto è più agevole controllare chi le rispetta.
Nessun commento:
Posta un commento